MUTUALITÀ
Ep. 01

MUTUALITÀ

Episode description

La Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale è un ente filantropico nato il 24 giugno 1998, diretta discendente della Società di Mutuo Soccorso Artieri di Trento fondata nel 1852. In occasione della nomina di Trento a capitale europea ed italiana del volontariato la Fondazione ha deciso di raccontare la sua storia e dare il proprio contributo alla promozione del volontariato. In questo percorso ci guideranno cinque parole chiave: mutualità, prossimità, comunità, accoglienza e solidarietà.

In questo episodio racconteremo la storia della nascita della Società Mutuo Soccorso Artieri di Trento fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Ci accompagna in questo viaggio Cristina Frassoni curatrice del volume “Sì bella ed utile impresa - La società di Mutuo Soccorso artieri di Trento (1852-1997)” edito da Fondazione Museo Storico del Trentino. L’episodio si conclude con un’intervista a Linda Tovazzi di AMA (Auto Mutuo Aiuto). La parola chiave di questa puntata è mutualità.

Dalla Mutualità alla Solidarietà è un podcast di Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale, da un’idea di Beatrice Valline, a cura di Andrea Bortolotti, con la consulenza storica di Cristina Frassoni ed Elena Tonezzer e la collaborazione di Gioele Agosta. La voce narrante è di Francesca Rocchetti. Testi e ripresa diretta a cura di Andrea Bortolotti, montaggio e missaggio a cura di Gioele Agosta e Andrea Bortolotti.

Ringraziamo Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche e TAG - Trentino Alta Formazione Grafica, Fondazione Museo Storico del Trentino, Fondazione Caritro, Mutua Artieri ETS e Spazio 14 per il prezioso contributo alla realizzazione di questo podcast.

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la Fondazione Trentina per il volontariato sociale

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è un ente filantropico nato il 24

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giugno 1998 diretta discendente della Società di

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Mutuo Soccorso Artieri di Trento fondata nel

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1852

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in occasione della nomina di Trento a

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capitale europea e Italiana del volontariato

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la fondazione ha deciso di raccontare la

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sua storia e dare il proprio contributo

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alla promozione del volontariato

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la storia che vi sto per raccontare

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inizia nella seconda metà del 19° secolo

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e si sviluppa per oltre 170 anni

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attraversando i grandi mutamenti storici e sociali

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della modernità gli sconvolgimenti e le tragedie

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del secolo breve per arrivare al nuovo

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millennio con la sua incessante accelerazione

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questa è una storia che ci parla

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di ieri e di oggi una storia

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di persone e di eventi che ci

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mostra il volto locale di un mondo

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che si è fatto sempre più globale

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e interconnesso in cui la solidarietà e

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il volontariato sono sempre più buone pratiche

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da proteggere e nutrire

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io sono Francesca Rocchetti e percorrerò con

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voi in cinque puntate questo viaggio nella

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storia

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in ogni puntata ci guiderà una diversa

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parola chiave cominceremo dalla parola mutualità quella

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delle società operaie che caratterizza lo spirito

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delle prime imprese sociali per arrivare nell'ultima

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puntata alla solidarietà obiettivo centrale dell'attività della

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fondazione oggi

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siete pronti? Cominciamo

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immaginatevi arrivare a Trento con il treno

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magari lo fate tutti i giorni per

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studio o per lavoro o vi è

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capitato per una vacanza

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appena usciti dalla stazione vi trovate di

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fronte Piazza Dante con il monumento al

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sommo poeta

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vi incamminate in direzione del centro passate

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accanto alla chiesa di san Lorenzo se

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siete fortunati e l'inizio della primavera e

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la magnolia che sta nel cortile vi

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accoglie con i suoi fiori bianchi e

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profumati

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ancora incantati superate la stazione delle corriere

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e incontrate l'ostello della gioventù magari è

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proprio il posto in cui soggiornerete

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ecco solo percorrendo queste poche centinaia di

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metri avrete incrociato senza rendervene conto una

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parte della storia della Società di Mutuo

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Soccorso degli Artieri di Trento

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come capita per altri istituti secolari il

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tessuto storico sociale e architettonico della città

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ne porta le tracce in piena luce

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tracce che solo un occhio attento sa

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scorgere

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l'edificio che oggi ospita l'ostello della gioventù

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si trova infatti dove una volta sorgeva

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la sede sociale della Mutuo Soccorso

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anche il monumento a Dante è in

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parte legato alla storia degli Artieri frutto

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della volontà di Guglielmo Ranzi irredentista e

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consigliere comunale sotto il podestà Paolo Oss

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Mazzurana che proprio assieme al padre di

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Ranzi, Francesco fu uno dei primi promotori

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della società

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ma innanzitutto che cos'è una società di

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Mutuo Soccorso?

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le società di Mutuo Soccorso operaie nascono

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nel pieno dell'industrializzazione nella seconda metà dell'800

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e si diffondono in tutta europa

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il loro principale scopo è quello di

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sostenere quegli operai artigiani che si trovavano

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in difficoltà in particolare per infortuni sul

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lavoro o vecchiaia svolgendo un ruolo di

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previdenza sociale che ad oggi è a

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carico principalmente dello Stato

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siamo in un periodo di grandi trasformazioni

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il continente è scosso da proteste e

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insurrezioni nuove idee come il socialismo e

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il liberalismo si affacciano sulla scena politica

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dominata da imperi e monarchie secolari

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ovunque l'innovazione tecnologica trasforma il tessuto sociale

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attirando verso le grandi città un numero

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crescente di persone d'accordo ma la società

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di Trento

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la Società di Mutuo Soccorso degli Artieri

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di Trento nasce nel 1852 come altre

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in realtà sorelle è frutto della volontà

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di personaggi di spicco dell'élite politica e

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culturale locale e ha la finalità di

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sostenere e potremmo dire controllare la classe

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operaia

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i territori a sud del Tirolo sono

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molte volte contesi al centro di scontri

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e cambi di dominazione

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Trento è una terra di confine stretta

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tra l'Italia e l'Austria tra diverse economie

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e prospettive politiche le classi dirigenti locali

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e gli imprenditori coinvolti nella Società Artieri

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sono formati attivi nel mondo politico ed

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economico asburgico ma respirano l'aria irredentista e

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pensano da italiani

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per raccontare questa storia abbiamo chiesto aiuto

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a Cristina Frassoni studiosa che nel 2018

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ha curato "Sì bella ed utile impresa"

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un volume che racconta appunto la storia

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della Società Artieri buongiorno Cristina da dove

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viene questo titolo buongiorno Francesca il titolo

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viene da un documento

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del capitano circolare di Trento Carlo

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Coronini Cronberg del 1856 e testimonia

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di fatto con questa definizione lusinghiera la

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grande benevolenza che ha sempre circondato la

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Società di Mutuo Soccorso Artieri da parte

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delle autorità cittadine e non

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e il comune di Trento in particolare

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ne apprezza e ne apprezzerà sempre l'attività

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a sostegno delle famiglie bisognose e a

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tal proposito mi piace ricordare questa

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curiosità che emerge all'interno dell'archivio

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del ricchissimo archivio della Società di Mutuo

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Soccorso Artieri e che riguarda un provvedimento

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del Consiglio Comunale di Trento emanato nel

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1861 che in qualche modo impone agli

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Artieri che desiderano ottenere il permesso politico

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di potersi sposare di comprovare la loro

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iscrizione alla Mutuo Soccorso perché? Perchè ovviamente

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qualora un artiere

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dovesse sposarsi avere dei figli avere una

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famiglia poi succede qualche cosa cade ammalato,

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un infortunio sul lavoro, non può più

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lavorare, chi si prende in carico come

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dire la sua numerosa famiglia, eh gli

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istituti di carità cittadini o il Comune

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di Trento, meglio ancora se a farlo

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è la

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società di Mutuo Soccorso Artieri e ad

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esempio c'è il caso di questo Carlo

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Pino non dirò il cognome per

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ragioni di privacy che chiede di potersi

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unire in matrimonio a Beatrice che è una

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vedova

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e il comune chiede comunque formalmente delle

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informazioni alla Mutuo Soccorso circa l'occupazione la

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condotta morale l'assiduità al lavoro e l'amore

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per il risparmio del signor Carlo che

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ha quarant'anni e fa il bottaio

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un altro caso è quello di Giovan

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Battista calzolaio residente al Vo' che chiede

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di sposarsi con Giulia in questo caso

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ancora il comune vuole capire vuole

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insomma sapere chi si farà carico della

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famiglia di Giovan Battista qualora dovesse cadere

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ammalato ecco lo scambio di informazioni doveva

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risultare fruttuoso anche per la Mutuo Soccorso

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ed infatti loro ci speravano di guadagnarsi

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nuovi iscritti con questo escamotage

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ma di fatto qualcosa non funzionò

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non funzionò e ne testimonia appunto

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l'archivio con una lettera di Giovanni Zip

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e il presidente della Società proprio nel

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1861 che lamenta il fatto che il

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comune di Trento aveva dato il permesso

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di sposarsi ad un artiere di nome

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Giacomo che però non era risultato iscritto

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alla Società allora insomma qualcosa non funziona

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alla lettera della Mutuo Soccorso risponde il

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Podestà di Trento ma un anno dopo

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quindi si prende tutto il tempo per

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dire che sì, loro di regola comunque

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rilasciano il permesso solo a chi è

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iscritto alla Società ma quella è stata

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una svista insomma non accadrà più ecco

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questa svista però del Comune

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la Mutuo Soccorso dice, ha creato non pochi

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problemi soprattutto un gran chiacchiericcio fra gli

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Artieri della città, ne era proprio uscito

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un caso farcito di scandali e di

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dicerie che avevano in qualche modo intaccato

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la rispettabilità della della Società.

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Nell'ufficio della presidenza della Fondazione

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per il volontariato c'è un grande quadro

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che risale al 1900

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sul fondo appare una foto in bianco

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e nero della prima sede sociale quella

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che abbiamo incontrato all'inizio di questa puntata

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nel resto dello spazio si vedono alcune

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centinaia di nomi di soci e benefattori

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che contribuirono all'elezione della casa sociale

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nella terza colonna c'è anche un certo

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Filippo Frassoni

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che è un tuo antenato Cristina giusto?

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Ebbene si era il mio trisnonno

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è nato nel 1831 ed è morto

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a sessantacinque anni nel 1899 di professione

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era oste come il fratello Benedetto

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era iscritto alla Mutuo Soccorso dal 1869 insieme

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al fratello che era proprietario dell'Osteria alla

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Rosa in piazza Santa Maria Maggiore

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Filippo come appunto testimonia anche il quadro

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partecipò attivamente al comitato creato in seno

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alla Mutuo Soccorso per l'erezione della prima

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casa sociale quella appunto all'incrocio tra via

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Torre Vanga e via Pozzo e facendo

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anche delle donazioni economiche ma con mia

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grande sorpresa

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incrociando la documentazione in mio possesso

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che io avevo raccolto come dire negli

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anni scorsi sulla mia sui miei avi

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insomma sulla mia famiglia e le carte

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dell'archivio della Mutuo Soccorso mi sono resa

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conto che i due fratelli,

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Frassoni entrambi osti avevano contribuito regolarmente alle

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attività della Mutuo Soccorso ad esempio nel

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1882 avevano offerto due

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bottiglie di vino Samos particolarmente pregiato per

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l'albero della cuccagna organizzato proprio a favore

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del Mutuo Soccorso Artieri

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e pensate che è proprio nel ristorante di

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Filippo Frassoni che gli associati della Mutuo

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Soccorso si recano a cena la

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sera del 5 gennaio 1895 quando decidono

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di organizzare quella grande serenata sotto la

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casa di Paolo Mazzurana per festeggiarne la

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rielezione a Podestà e io proprio fra

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le

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carte del mio trisnonno ho trovato che

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la Mutuo Soccorso Artieri gli aveva dato

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150 Fiorini per pagare la cena

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Filippo in generale ebbe una vita molto

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avventurosa era estremamente intraprendente

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da cittadino dell'impero Austriaco aveva deciso di

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arruolarsi nell'esercito nel Regio Esercito Italiano aveva

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preso addirittura parte alle campagne d'Italia di

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Garibaldi in particolare alla presa di Ancona

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si era anche guadagnato una medaglia d'argento

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al valor militare

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era poi ritornato a Trento aveva con

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un notevole spirito imprenditoriale cercato di avviare

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varie attività commerciali

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ma come dire aveva sempre suscitato l'attenzione

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da parte delle autorità cittadine per questa

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sua come dire vocazione all'Italianità ecco non

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era proprio un cittadino dell'impero Austriaco modello

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infatti quando depositò un'istanza al Comune di

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Trento per chiAMAre la sua birreria al

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civico 1 di via Delle Orne, Birraria

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Dante l'istanza viene immediatamente rigettata gli concedono

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al massimo di chiAMArla Birraria al Teatro

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e spesso appunto so che lui fu

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oggetto di controlli da parte della polizia

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Austriaca

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feste da ballo non autorizzate, vendita di

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birra non autorizzata, piatti caldi invece che piatti

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freddi insomma

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ha un'attività come dire piuttosto interessante all'interno

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della città e lo stesso vale per

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il fratello Benedetto anch'esso appunto oste in

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Trento associato alla Mutuo Soccorso e proprio alla Mutuo

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Soccorso Benedetto rivolge una supplica nel 1898

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dove chiede

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un sussidio avendo già lui compiuto 65 anni

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ed essendo ammalato come testimonia peraltro

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il certificato medico che di norma veniva

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accompagnato alla supplica al momento

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la sua istanza viene respinta dalla Mutuo

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Soccorso ma probabilmente

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insomma Benedetto soffre di reumatismi articolari di

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arteriosclerosi di dilatazione del cuore nonché di

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ascite che tipicamente una malattia data dalla

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dall'essere forti bevitori e entrambi i miei due

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avi come dire muoiono di malattie legate

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a questo a questo vizio quindi

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sicuramente è stato un aspetto molto interessante

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poter incrociare le due documentazioni ricostruire un

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po' di più il profilo di questi

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due antenati.

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Tu hai svolto un importante lavoro di

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ricerca nell'archivio della Fondazione

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ci puoi dire che cosa contiene l'archivio

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è perché è interessante?

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Dunque l'archivio raccoglie in modo quasi del

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tutto continuativo una documentazione straordinaria relativa all'attività

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ordinaria

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della società dal 1852 fino al momento

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in cui fu fu sciolta appunto nel

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1997/98 non ricordo, abbiamo verbali di

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riunioni dell'assemblea della rappresentanza, le suppliche, pratiche

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relative all'erezione delle casette operaie a Piedicastello

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e non solo, le pratiche relative all'

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erezione appunto della casa sociale, documenti relativi

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alle attività ludiche che organizzavano per raccogliere

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fondi, quindi le tombole, i vasi della

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fortuna, abbiamo anche un interessante interessanti carteggi

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con le società di Mutuo Soccorso trentine

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ad esempio quella di Rovereto e Ala e

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poi le consorelle

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rignicole insomma quelle del regno d'Italia

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di sicuro la documentazione più preziosa sono

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le suppliche e le cartoline che

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scritte dai soci Artieri sfollati durante la

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prima guerra mondiale sono una testimonianza importantissima

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che ci racconta quasi senza mediazioni anzi

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direi senza mediazioni quali erano le reali

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condizioni di vita di queste

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famiglie, quali erano le condizioni di lavoro

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a cui erano sottoposti e da quali

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malattie erano affetti ad esempio sono conservati

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svariati certificati medici dell'epoca quindi parliamo dell'800

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che permetterebbero a chi volesse di svolgere

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anche degli approfondimenti ed esempio di tipo

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sanitario

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sulle condizioni di salute delle classi

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diciamo così operaie chiamiamole così in maniera

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un po' alata della seconda metà dell'ottocento

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un altro aspetto secondo me molto interessante

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è costituito dalla documentazione di epoca fascista

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analizzando appunto le comunicazioni fra la Mutua

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e le diverse associazioni di stampo fascista

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che vanno mano a mano creandosi si

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comprende in maniera chiara quali erano le

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modalità di penetrazione del regime nei cosiddetti

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corpi intermedi della società, la Mutuo Soccorso una

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volta commissariata di fatto a metà degli

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anni 30'

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fu ridotta al silenzio.

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Cristina tu hai fatto riferimento più volte

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alle suppliche ma che cosa sono le

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suppliche?

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la supplica fondamentalmente è un'istanza, una richiesta come

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ne venivano indirizzate anche al magistrato civico

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di Trento piuttosto che al Comune di

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Trento per chiedere qualche cosa i soci

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Artieri sin proprio dalla fondazione della Mutuo

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Soccorso rivolgono queste

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non le definirei preghiere perché sono molto

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laiche in realtà delle delle richieste alla

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Mutuo Soccorso per ottenere un sussidio un

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sussidio per sé o addirittura per la

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propria famiglia ci sono dei casi in

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cui

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le condizioni di povertà assoluta in cui

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vivono questi Artieri che hanno subito un

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infortunio sul lavoro oppure si sono ammalati

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sono divenuti dementi tanta è la

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malattia mentale che affligge questi questi Artieri

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li costringe di fatto rivolgersi alla Mutuo

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Soccorso per chiedere un supporto per la

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famiglia mentre loro sono ricoverati in ospedale

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come dicevo rappresentano come dire tutto un

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filone documentario molto interessante perchè diretto come

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dire a una testimonianza diretta noi sappiamo

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conosciamo i loro nomi conosciamo i loro

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cognomi sappiamo dove vivevano come vivevano quanti

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figli avevano

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è una testimonianza diretta come dire delle

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problematiche enormi che affliggevano le classi operaie

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ecco della della città di Trento nell'800

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in tutto il '900 insomma.

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Bene Cristina ti ringraziamo molto per queste notizie davvero

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interessanti e ti salutiamo e grazie ancora.

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Grazie a voi.

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Per più di trent'anni le attività delle

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Società di Mutuo Soccorso di Trento, Riva

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del Garda, Rovereto ed Arco, furono orientate

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al sostegno dei soci in difficoltà in

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caso di malattia o impotenza al lavoro

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nel 1889 però l'impero Asburgico emana una

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legge che istituisce l'obbligo di assicurazione per

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malattie e

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infortuni

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gli scopi primari delle società operaie vengono

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così ad essere coperte da nuove forme previdenziali

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questo cambiamento impone a tutte le società

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di Mutuo Soccorso trentine una riflessione rispetto

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ai propri scopi statutari un aggiornamento alla

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luce delle novità legislative

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le Società si riuniscono e modificano il

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proprio statuto venuto in parte meno l'impegno

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mutualistico a sostegno dei lavoratori la società

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degli Artieri di Trento non si perde

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d'animo e decide di dirottare parte delle

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sue energie e dei suoi capitali in

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una nuova avventura edilizia

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acquistare e costruire case per gli operai

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costruite secondo i principi di salubrità cercando

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così di farli uscire dalle vecchie abitazioni

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del centro storico al tempo catapecchie malsane

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in quartieri densamente abitati poveri ed esposte

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ai fenomeni di bassa criminalità

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inizierà così un'opera di costruzione e acquisizione

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immobiliare con finalità di edilizia sociale che

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porterà dagli inizi del '900 fino al

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1985 alla realizzazione di 74 alloggi. Questo

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nuovo capitolo inizia proprio con la costruzione

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della casa sociale simbolo della forte comunione

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e reciprocità che caratterizza la vita

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dei soci in quei primi anni di

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attività e prosegue subito con la costruzione

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delle prime case operaie nel quartiere di

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Piedicastello sulla riva destra dell'Adige.

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Il racconto di questa nostra storia per

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oggi si interrompe qua a pochi anni

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dallo scoppio della prima guerra mondiale

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in conclusione di ogni episodio andremo a

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fare qualche domanda ad associazioni, cooperative ed

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enti del volontariato sociale per scoprire insieme

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che cosa fanno. Con noi oggi c'è

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Linda Tovazzi di AMA auto Mutuo aiuto

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Che cos'è AMA e di cosa si

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occupa? L'associazione AMA si occupa di

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promozione del benessere soprattutto attraverso i gruppi

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di auto-Mutuo aiuto e diverse iniziative legate

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alla mutualità quindi abbiamo tutti

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progetti che hanno alla base questa idea dell'auto

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Mutuo aiuto quindi deve aiutarsi a vicenda

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oltre alla gestione dei gruppi e abbiamo

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progetti ad esempio un progetto legato all'ambito

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delle coabitazioni quindi persone che si aiutano

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abitando insieme

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abbiamo un progetto che si chiama appunto

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famiglie che riguarda tutto ciò che ha

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a che fare con l'ambito famigliare questi

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gruppi di genitori di nonne iniziative di

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formazione sensibilizzazione varie e abbiamo un progetto

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che si chiama invito alla vita che

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riguarda invece la prevenzione del suicidio

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un altro progetto che riguarda il gioco

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d'azzardo quindi cura e prevenzione del gioco

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d'azzardo e aiuto alle famiglie e un

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progetto invece è dedicato ai giovani che

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"Tra di noi" che è un progetto di

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ascolto e di sostegno per i ragazzi.

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Che cosa rappresenta per voi la parola

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mutualità? Mutualità sicuramente nel

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nostro mondo significa che

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anche quando le persone arrivano da noi

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con una grande sofferenza una grande difficoltà

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lo stesso per noi in quelle persone

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esistono molte risorse quindi mutualità significa che

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l'incontro tra le persone il farle conoscere

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confrontare crea sempre dei momenti di cambiamento

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di rivoluzione perché in ogni persona noi

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crediamo ci siano delle risorse e

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quindi diciamo non c'è più la divisione

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tra chi aiuta e chi viene aiutato

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ma i confini sono molto più sfumati

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Ci racconti un servizio o un progetto

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di AMA che credi potrebbe interessare un

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giovane che volesse fare volontariato?

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qui ad AMA per i giovani abbiamo un progetto che

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si chiama "Tra di noi Yungle Trento"

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che ha un

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progetto che gestisce una chat di ascolto

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che è anonima e gratuita

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che è appunto la chat di Yungle a

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cui i ragazzi possono accedere e inventando

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un nickname e una password ma

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senza dare dati strettamente personali possono

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collegarsi a questa chat di ascolto che

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è attiva adesso tre volte in settimana il

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lunedì il mercoledì e il venerdì dalle

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08.00 alle 10.00 di sera e

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dall'altra parte dello schermo non trovano terapeuti

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o psicologi ma altri giovani che sono

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pronti ad ascoltarli e quindi noi come

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associazione abbiamo questi 15 giovani volontari che

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formiamo supervisioniamo e che rispondono ad altri

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giovani, quindi giovani che aiutano altri giovani.

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"Dalla mutualità alla Solidarietà" è un podcast

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di Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale

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da un'idea di Beatrice Valline a cura

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di Andrea Bortolotti con la consulenza storica

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di Cristina Frassoni ed Elena Tonezzer e

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la collaborazione di Gioele Agosta. La voce

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narrante è di Francesca Rocchetti.

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Ringraziamo Fondazione Museo Storico del Trentino e

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TAG alta formazione grafica per il loro

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contributo alla realizzazione del podcast.

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Tutti i dettagli degli episodi sono disponibili in descrizione