la Fondazione Trentina per il volontariato sociale
è un ente filantropico nato il 24
giugno 1998 diretta discendente della Società di
Mutuo Soccorso Artieri di Trento fondata nel
1852
in occasione della nomina di Trento a
capitale europea e Italiana del volontariato
la fondazione ha deciso di raccontare la
sua storia e dare il proprio contributo
alla promozione del volontariato
la storia che vi sto per raccontare
inizia nella seconda metà del 19° secolo
e si sviluppa per oltre 170 anni
attraversando i grandi mutamenti storici e sociali
della modernità gli sconvolgimenti e le tragedie
del secolo breve per arrivare al nuovo
millennio con la sua incessante accelerazione
questa è una storia che ci parla
di ieri e di oggi una storia
di persone e di eventi che ci
mostra il volto locale di un mondo
che si è fatto sempre più globale
e interconnesso in cui la solidarietà e
il volontariato sono sempre più buone pratiche
da proteggere e nutrire
io sono Francesca Rocchetti e percorrerò con
voi in cinque puntate questo viaggio nella
storia
in ogni puntata ci guiderà una diversa
parola chiave cominceremo dalla parola mutualità quella
delle società operaie che caratterizza lo spirito
delle prime imprese sociali per arrivare nell'ultima
puntata alla solidarietà obiettivo centrale dell'attività della
fondazione oggi
siete pronti? Cominciamo
immaginatevi arrivare a Trento con il treno
magari lo fate tutti i giorni per
studio o per lavoro o vi è
capitato per una vacanza
appena usciti dalla stazione vi trovate di
fronte Piazza Dante con il monumento al
sommo poeta
vi incamminate in direzione del centro passate
accanto alla chiesa di san Lorenzo se
siete fortunati e l'inizio della primavera e
la magnolia che sta nel cortile vi
accoglie con i suoi fiori bianchi e
profumati
ancora incantati superate la stazione delle corriere
e incontrate l'ostello della gioventù magari è
proprio il posto in cui soggiornerete
ecco solo percorrendo queste poche centinaia di
metri avrete incrociato senza rendervene conto una
parte della storia della Società di Mutuo
Soccorso degli Artieri di Trento
come capita per altri istituti secolari il
tessuto storico sociale e architettonico della città
ne porta le tracce in piena luce
tracce che solo un occhio attento sa
scorgere
l'edificio che oggi ospita l'ostello della gioventù
si trova infatti dove una volta sorgeva
la sede sociale della Mutuo Soccorso
anche il monumento a Dante è in
parte legato alla storia degli Artieri frutto
della volontà di Guglielmo Ranzi irredentista e
consigliere comunale sotto il podestà Paolo Oss
Mazzurana che proprio assieme al padre di
Ranzi, Francesco fu uno dei primi promotori
della società
ma innanzitutto che cos'è una società di
Mutuo Soccorso?
le società di Mutuo Soccorso operaie nascono
nel pieno dell'industrializzazione nella seconda metà dell'800
e si diffondono in tutta europa
il loro principale scopo è quello di
sostenere quegli operai artigiani che si trovavano
in difficoltà in particolare per infortuni sul
lavoro o vecchiaia svolgendo un ruolo di
previdenza sociale che ad oggi è a
carico principalmente dello Stato
siamo in un periodo di grandi trasformazioni
il continente è scosso da proteste e
insurrezioni nuove idee come il socialismo e
il liberalismo si affacciano sulla scena politica
dominata da imperi e monarchie secolari
ovunque l'innovazione tecnologica trasforma il tessuto sociale
attirando verso le grandi città un numero
crescente di persone d'accordo ma la società
di Trento
la Società di Mutuo Soccorso degli Artieri
di Trento nasce nel 1852 come altre
in realtà sorelle è frutto della volontà
di personaggi di spicco dell'élite politica e
culturale locale e ha la finalità di
sostenere e potremmo dire controllare la classe
operaia
i territori a sud del Tirolo sono
molte volte contesi al centro di scontri
e cambi di dominazione
Trento è una terra di confine stretta
tra l'Italia e l'Austria tra diverse economie
e prospettive politiche le classi dirigenti locali
e gli imprenditori coinvolti nella Società Artieri
sono formati attivi nel mondo politico ed
economico asburgico ma respirano l'aria irredentista e
pensano da italiani
per raccontare questa storia abbiamo chiesto aiuto
a Cristina Frassoni studiosa che nel 2018
ha curato "Sì bella ed utile impresa"
un volume che racconta appunto la storia
della Società Artieri buongiorno Cristina da dove
viene questo titolo buongiorno Francesca il titolo
viene da un documento
del capitano circolare di Trento Carlo
Coronini Cronberg del 1856 e testimonia
di fatto con questa definizione lusinghiera la
grande benevolenza che ha sempre circondato la
Società di Mutuo Soccorso Artieri da parte
delle autorità cittadine e non
e il comune di Trento in particolare
ne apprezza e ne apprezzerà sempre l'attività
a sostegno delle famiglie bisognose e a
tal proposito mi piace ricordare questa
curiosità che emerge all'interno dell'archivio
del ricchissimo archivio della Società di Mutuo
Soccorso Artieri e che riguarda un provvedimento
del Consiglio Comunale di Trento emanato nel
1861 che in qualche modo impone agli
Artieri che desiderano ottenere il permesso politico
di potersi sposare di comprovare la loro
iscrizione alla Mutuo Soccorso perché? Perchè ovviamente
qualora un artiere
dovesse sposarsi avere dei figli avere una
famiglia poi succede qualche cosa cade ammalato,
un infortunio sul lavoro, non può più
lavorare, chi si prende in carico come
dire la sua numerosa famiglia, eh gli
istituti di carità cittadini o il Comune
di Trento, meglio ancora se a farlo
è la
società di Mutuo Soccorso Artieri e ad
esempio c'è il caso di questo Carlo
Pino non dirò il cognome per
ragioni di privacy che chiede di potersi
unire in matrimonio a Beatrice che è una
vedova
e il comune chiede comunque formalmente delle
informazioni alla Mutuo Soccorso circa l'occupazione la
condotta morale l'assiduità al lavoro e l'amore
per il risparmio del signor Carlo che
ha quarant'anni e fa il bottaio
un altro caso è quello di Giovan
Battista calzolaio residente al Vo' che chiede
di sposarsi con Giulia in questo caso
ancora il comune vuole capire vuole
insomma sapere chi si farà carico della
famiglia di Giovan Battista qualora dovesse cadere
ammalato ecco lo scambio di informazioni doveva
risultare fruttuoso anche per la Mutuo Soccorso
ed infatti loro ci speravano di guadagnarsi
nuovi iscritti con questo escamotage
ma di fatto qualcosa non funzionò
non funzionò e ne testimonia appunto
l'archivio con una lettera di Giovanni Zip
e il presidente della Società proprio nel
1861 che lamenta il fatto che il
comune di Trento aveva dato il permesso
di sposarsi ad un artiere di nome
Giacomo che però non era risultato iscritto
alla Società allora insomma qualcosa non funziona
alla lettera della Mutuo Soccorso risponde il
Podestà di Trento ma un anno dopo
quindi si prende tutto il tempo per
dire che sì, loro di regola comunque
rilasciano il permesso solo a chi è
iscritto alla Società ma quella è stata
una svista insomma non accadrà più ecco
questa svista però del Comune
la Mutuo Soccorso dice, ha creato non pochi
problemi soprattutto un gran chiacchiericcio fra gli
Artieri della città, ne era proprio uscito
un caso farcito di scandali e di
dicerie che avevano in qualche modo intaccato
la rispettabilità della della Società.
Nell'ufficio della presidenza della Fondazione
per il volontariato c'è un grande quadro
che risale al 1900
sul fondo appare una foto in bianco
e nero della prima sede sociale quella
che abbiamo incontrato all'inizio di questa puntata
nel resto dello spazio si vedono alcune
centinaia di nomi di soci e benefattori
che contribuirono all'elezione della casa sociale
nella terza colonna c'è anche un certo
Filippo Frassoni
che è un tuo antenato Cristina giusto?
Ebbene si era il mio trisnonno
è nato nel 1831 ed è morto
a sessantacinque anni nel 1899 di professione
era oste come il fratello Benedetto
era iscritto alla Mutuo Soccorso dal 1869 insieme
al fratello che era proprietario dell'Osteria alla
Rosa in piazza Santa Maria Maggiore
Filippo come appunto testimonia anche il quadro
partecipò attivamente al comitato creato in seno
alla Mutuo Soccorso per l'erezione della prima
casa sociale quella appunto all'incrocio tra via
Torre Vanga e via Pozzo e facendo
anche delle donazioni economiche ma con mia
grande sorpresa
incrociando la documentazione in mio possesso
che io avevo raccolto come dire negli
anni scorsi sulla mia sui miei avi
insomma sulla mia famiglia e le carte
dell'archivio della Mutuo Soccorso mi sono resa
conto che i due fratelli,
Frassoni entrambi osti avevano contribuito regolarmente alle
attività della Mutuo Soccorso ad esempio nel
1882 avevano offerto due
bottiglie di vino Samos particolarmente pregiato per
l'albero della cuccagna organizzato proprio a favore
del Mutuo Soccorso Artieri
e pensate che è proprio nel ristorante di
Filippo Frassoni che gli associati della Mutuo
Soccorso si recano a cena la
sera del 5 gennaio 1895 quando decidono
di organizzare quella grande serenata sotto la
casa di Paolo Mazzurana per festeggiarne la
rielezione a Podestà e io proprio fra
le
carte del mio trisnonno ho trovato che
la Mutuo Soccorso Artieri gli aveva dato
150 Fiorini per pagare la cena
Filippo in generale ebbe una vita molto
avventurosa era estremamente intraprendente
da cittadino dell'impero Austriaco aveva deciso di
arruolarsi nell'esercito nel Regio Esercito Italiano aveva
preso addirittura parte alle campagne d'Italia di
Garibaldi in particolare alla presa di Ancona
si era anche guadagnato una medaglia d'argento
al valor militare
era poi ritornato a Trento aveva con
un notevole spirito imprenditoriale cercato di avviare
varie attività commerciali
ma come dire aveva sempre suscitato l'attenzione
da parte delle autorità cittadine per questa
sua come dire vocazione all'Italianità ecco non
era proprio un cittadino dell'impero Austriaco modello
infatti quando depositò un'istanza al Comune di
Trento per chiAMAre la sua birreria al
civico 1 di via Delle Orne, Birraria
Dante l'istanza viene immediatamente rigettata gli concedono
al massimo di chiAMArla Birraria al Teatro
e spesso appunto so che lui fu
oggetto di controlli da parte della polizia
Austriaca
feste da ballo non autorizzate, vendita di
birra non autorizzata, piatti caldi invece che piatti
freddi insomma
ha un'attività come dire piuttosto interessante all'interno
della città e lo stesso vale per
il fratello Benedetto anch'esso appunto oste in
Trento associato alla Mutuo Soccorso e proprio alla Mutuo
Soccorso Benedetto rivolge una supplica nel 1898
dove chiede
un sussidio avendo già lui compiuto 65 anni
ed essendo ammalato come testimonia peraltro
il certificato medico che di norma veniva
accompagnato alla supplica al momento
la sua istanza viene respinta dalla Mutuo
Soccorso ma probabilmente
insomma Benedetto soffre di reumatismi articolari di
arteriosclerosi di dilatazione del cuore nonché di
ascite che tipicamente una malattia data dalla
dall'essere forti bevitori e entrambi i miei due
avi come dire muoiono di malattie legate
a questo a questo vizio quindi
sicuramente è stato un aspetto molto interessante
poter incrociare le due documentazioni ricostruire un
po' di più il profilo di questi
due antenati.
Tu hai svolto un importante lavoro di
ricerca nell'archivio della Fondazione
ci puoi dire che cosa contiene l'archivio
è perché è interessante?
Dunque l'archivio raccoglie in modo quasi del
tutto continuativo una documentazione straordinaria relativa all'attività
ordinaria
della società dal 1852 fino al momento
in cui fu fu sciolta appunto nel
1997/98 non ricordo, abbiamo verbali di
riunioni dell'assemblea della rappresentanza, le suppliche, pratiche
relative all'erezione delle casette operaie a Piedicastello
e non solo, le pratiche relative all'
erezione appunto della casa sociale, documenti relativi
alle attività ludiche che organizzavano per raccogliere
fondi, quindi le tombole, i vasi della
fortuna, abbiamo anche un interessante interessanti carteggi
con le società di Mutuo Soccorso trentine
ad esempio quella di Rovereto e Ala e
poi le consorelle
rignicole insomma quelle del regno d'Italia
di sicuro la documentazione più preziosa sono
le suppliche e le cartoline che
scritte dai soci Artieri sfollati durante la
prima guerra mondiale sono una testimonianza importantissima
che ci racconta quasi senza mediazioni anzi
direi senza mediazioni quali erano le reali
condizioni di vita di queste
famiglie, quali erano le condizioni di lavoro
a cui erano sottoposti e da quali
malattie erano affetti ad esempio sono conservati
svariati certificati medici dell'epoca quindi parliamo dell'800
che permetterebbero a chi volesse di svolgere
anche degli approfondimenti ed esempio di tipo
sanitario
sulle condizioni di salute delle classi
diciamo così operaie chiamiamole così in maniera
un po' alata della seconda metà dell'ottocento
un altro aspetto secondo me molto interessante
è costituito dalla documentazione di epoca fascista
analizzando appunto le comunicazioni fra la Mutua
e le diverse associazioni di stampo fascista
che vanno mano a mano creandosi si
comprende in maniera chiara quali erano le
modalità di penetrazione del regime nei cosiddetti
corpi intermedi della società, la Mutuo Soccorso una
volta commissariata di fatto a metà degli
anni 30'
fu ridotta al silenzio.
Cristina tu hai fatto riferimento più volte
alle suppliche ma che cosa sono le
suppliche?
la supplica fondamentalmente è un'istanza, una richiesta come
ne venivano indirizzate anche al magistrato civico
di Trento piuttosto che al Comune di
Trento per chiedere qualche cosa i soci
Artieri sin proprio dalla fondazione della Mutuo
Soccorso rivolgono queste
non le definirei preghiere perché sono molto
laiche in realtà delle delle richieste alla
Mutuo Soccorso per ottenere un sussidio un
sussidio per sé o addirittura per la
propria famiglia ci sono dei casi in
cui
le condizioni di povertà assoluta in cui
vivono questi Artieri che hanno subito un
infortunio sul lavoro oppure si sono ammalati
sono divenuti dementi tanta è la
malattia mentale che affligge questi questi Artieri
li costringe di fatto rivolgersi alla Mutuo
Soccorso per chiedere un supporto per la
famiglia mentre loro sono ricoverati in ospedale
come dicevo rappresentano come dire tutto un
filone documentario molto interessante perchè diretto come
dire a una testimonianza diretta noi sappiamo
conosciamo i loro nomi conosciamo i loro
cognomi sappiamo dove vivevano come vivevano quanti
figli avevano
è una testimonianza diretta come dire delle
problematiche enormi che affliggevano le classi operaie
ecco della della città di Trento nell'800
in tutto il '900 insomma.
Bene Cristina ti ringraziamo molto per queste notizie davvero
interessanti e ti salutiamo e grazie ancora.
Grazie a voi.
Per più di trent'anni le attività delle
Società di Mutuo Soccorso di Trento, Riva
del Garda, Rovereto ed Arco, furono orientate
al sostegno dei soci in difficoltà in
caso di malattia o impotenza al lavoro
nel 1889 però l'impero Asburgico emana una
legge che istituisce l'obbligo di assicurazione per
malattie e
infortuni
gli scopi primari delle società operaie vengono
così ad essere coperte da nuove forme previdenziali
questo cambiamento impone a tutte le società
di Mutuo Soccorso trentine una riflessione rispetto
ai propri scopi statutari un aggiornamento alla
luce delle novità legislative
le Società si riuniscono e modificano il
proprio statuto venuto in parte meno l'impegno
mutualistico a sostegno dei lavoratori la società
degli Artieri di Trento non si perde
d'animo e decide di dirottare parte delle
sue energie e dei suoi capitali in
una nuova avventura edilizia
acquistare e costruire case per gli operai
costruite secondo i principi di salubrità cercando
così di farli uscire dalle vecchie abitazioni
del centro storico al tempo catapecchie malsane
in quartieri densamente abitati poveri ed esposte
ai fenomeni di bassa criminalità
inizierà così un'opera di costruzione e acquisizione
immobiliare con finalità di edilizia sociale che
porterà dagli inizi del '900 fino al
1985 alla realizzazione di 74 alloggi. Questo
nuovo capitolo inizia proprio con la costruzione
della casa sociale simbolo della forte comunione
e reciprocità che caratterizza la vita
dei soci in quei primi anni di
attività e prosegue subito con la costruzione
delle prime case operaie nel quartiere di
Piedicastello sulla riva destra dell'Adige.
Il racconto di questa nostra storia per
oggi si interrompe qua a pochi anni
dallo scoppio della prima guerra mondiale
in conclusione di ogni episodio andremo a
fare qualche domanda ad associazioni, cooperative ed
enti del volontariato sociale per scoprire insieme
che cosa fanno. Con noi oggi c'è
Linda Tovazzi di AMA auto Mutuo aiuto
Che cos'è AMA e di cosa si
occupa? L'associazione AMA si occupa di
promozione del benessere soprattutto attraverso i gruppi
di auto-Mutuo aiuto e diverse iniziative legate
alla mutualità quindi abbiamo tutti
progetti che hanno alla base questa idea dell'auto
Mutuo aiuto quindi deve aiutarsi a vicenda
oltre alla gestione dei gruppi e abbiamo
progetti ad esempio un progetto legato all'ambito
delle coabitazioni quindi persone che si aiutano
abitando insieme
abbiamo un progetto che si chiama appunto
famiglie che riguarda tutto ciò che ha
a che fare con l'ambito famigliare questi
gruppi di genitori di nonne iniziative di
formazione sensibilizzazione varie e abbiamo un progetto
che si chiama invito alla vita che
riguarda invece la prevenzione del suicidio
un altro progetto che riguarda il gioco
d'azzardo quindi cura e prevenzione del gioco
d'azzardo e aiuto alle famiglie e un
progetto invece è dedicato ai giovani che
"Tra di noi" che è un progetto di
ascolto e di sostegno per i ragazzi.
Che cosa rappresenta per voi la parola
mutualità? Mutualità sicuramente nel
nostro mondo significa che
anche quando le persone arrivano da noi
con una grande sofferenza una grande difficoltà
lo stesso per noi in quelle persone
esistono molte risorse quindi mutualità significa che
l'incontro tra le persone il farle conoscere
confrontare crea sempre dei momenti di cambiamento
di rivoluzione perché in ogni persona noi
crediamo ci siano delle risorse e
quindi diciamo non c'è più la divisione
tra chi aiuta e chi viene aiutato
ma i confini sono molto più sfumati
Ci racconti un servizio o un progetto
di AMA che credi potrebbe interessare un
giovane che volesse fare volontariato?
qui ad AMA per i giovani abbiamo un progetto che
si chiama "Tra di noi Yungle Trento"
che ha un
progetto che gestisce una chat di ascolto
che è anonima e gratuita
che è appunto la chat di Yungle a
cui i ragazzi possono accedere e inventando
un nickname e una password ma
senza dare dati strettamente personali possono
collegarsi a questa chat di ascolto che
è attiva adesso tre volte in settimana il
lunedì il mercoledì e il venerdì dalle
08.00 alle 10.00 di sera e
dall'altra parte dello schermo non trovano terapeuti
o psicologi ma altri giovani che sono
pronti ad ascoltarli e quindi noi come
associazione abbiamo questi 15 giovani volontari che
formiamo supervisioniamo e che rispondono ad altri
giovani, quindi giovani che aiutano altri giovani.
"Dalla mutualità alla Solidarietà" è un podcast
di Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale
da un'idea di Beatrice Valline a cura
di Andrea Bortolotti con la consulenza storica
di Cristina Frassoni ed Elena Tonezzer e
la collaborazione di Gioele Agosta. La voce
narrante è di Francesca Rocchetti.
Ringraziamo Fondazione Museo Storico del Trentino e
TAG alta formazione grafica per il loro
contributo alla realizzazione del podcast.
Tutti i dettagli degli episodi sono disponibili in descrizione